[Tutorial] Fotografare fuochi d’artificio.

Ciò che contraddistingue la notte tra l’ultimo dell’anno e il capodanno, lo sappiamo tutti, è la fatidica ora in cui le nostre città risplendono di luci artificiali grazie ai fuochi d’artificio.

Ma come fotografare l’evento nei migliori dei modi? Innanzitutto, se avete una compatta basta selezionare nel menù la voce “fuori d’artificio”, ormai ce le hanno un po’ tutte, e posizionarla su di un solido cavalletto, se non avete una mano ferma (come me). Se, invece, avete una reflex (ma anche una bridge in modalità manuale) è chiaro che il discorso si fa più complicato.

fuochi
I punti che dobbiamo tenere presenti sono: scelta dell’obiettivo, iso, diaframma ed esposizione; gli strumenti indispensabili, da non tralasciare assolutamente: il cavalletto e il telecomandino (quest’ultimo non è indispensabile, ma eviterete di creare ulteriori movimenti all’atto dello scatto) o rischierete di avere una foto mossa e senza alcun senso.

(Non è una bella foto, vero?)

Trattandosi di Capodanno, penso che sarete tutti in casa e che assisterete allo spettacolo dei fuochi dai balconi o dalle terrazze, quindi, dovete far affidamento solo alla vostra posizione geografica; ma se si tratta di uno spettacolo pirotecnico, tipo quello di un festival, di una festa patronale, è meglio scegliere per bene il luogo:

– scegliete dei posti panoramici rispetto quelli più ristretti (collina, terrazzi, attici, tetti);
– posti senza ostacoli (ovviamente), anche se talvolta si possono creare dei bellissimi effetti di silhouette con i fuochi;
– evita di stare in mezzo alla gente, sotto i lampioni della strada o in prossimità delle strade stesse;
– piazzatevi in un punto che sia sopravvento rispetto ai fuochi e, soprattutto, al fumo. Così vi troverte più a vostro agio.    Il fumo però in certi casi può aggiungere un elemento di interesse alla foto se si riesce a sfruttare il riflesso che crea;
– se lo spettacolo avviene in prossimità di specchi d’acqua cercate di sfruttare questo vantaggio, creerà degli effetti ancora più strabilianti!

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Scelta dell’ottica:
Prima di quest’estate ho sempre usato il 18-55mm, essendo l’unico grandangolo che avevo a disposizione, ma non riuscivo ad esprimermi completamente, perché anche se è vero che in questi casi è meglio usare un grandangolo, non fa mai male sperimentare cose nuove e cercare di ritrarre altri particolari, come l’accensione dei fuochi (la prima cosa che mi viene in mente da poter realizzare con un tele). Con il Tamron 18-200mm, infatti, mi sono trovata perfettamente! 😀 Ricordate che riprese ravvicinate e/o dal basso verso l’alto tendono a “schiacciare” il soggetto.

Iso:
Cercate di tenere gli iso sul valore più basso (l’ideale è 100 ISO, al massimo 200) per evitare che di creare rumore. Se la tua fotocamera permette valori ancora più bassi di 100, meglio ancora!

Diaframma:
Cercate di lavorare in manuale (anche perché mi chiedo, in caso contrario, come fate ad avere una reflex e a scattare ancora in automatico, bah!), un’apertura compresa, preferibilmente, tra f/8 e f/11. Hai più profondità di campo e riesci a catturare dettagli in più. Molto dipende però dall’ottica e dalla potenza del tuo sensore.

Esposizione:
Innanzitutto, posizionate la fotocamera sul cavalletto! Non vi sono regole base per l’esposizione, ma dobbiamo tener presente che se allunghiamo i tempi di posa avremo una scia luminosa, se li “stringiamo” otterremo solamente un fermo immagine, poco convincente. Quindi come inizio potete provare a scattare tra i 4 e i 15 sec. cercando di non bruciare le luci. Molti consigliano la posa “bulb” che io in realtà non ho mai usato, perché sono così presa dai risultati che dimentico qualsiasi cosa mentre scatto!

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Bene, cosa è rimasto da aggiungere? Ah, non dimentichiamoci della messa a fuoco, va posizionata in manuale su infinito, altrimenti rischiate di farla impazzire (e impazzirete anche voi, ve lo garantisco!), a causa della scarsa luce, e avrete poco tempo per scattare altre foto. E non farti passare neanche per l’anticamera del cervello di usare il flash!!!!  Per il resto, sperimentate tanto, la migliore scuola è la pratica!

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… and that’s all, guys! 🙂

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